Vai al contenuto

Comizi e assembramenti, Fedez non ci sta: “Noi non possiamo fare concerti”

Fedez

La denuncia social di Fedez: “I lavoratori dello spettacolo non sono considerati, è assordante il silenzio del Ministro dei Beni Culturali.” Risponde l’ex premier.

Fedez torna in campo politico ed è più agguerrito che mai. Non sono passate inosservate le Instagram Stories contro l’ex Premier Giuseppe Conte. Il rapper in particolare criticava gli assembramenti verificatisi durante la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle. Migliaia di persone assembrate sotto il palco senza mascherina per ascoltare il comizio politico, tuttavia, continua imperterrito Fedez: “Noi non possiamo fare i concerti”.

Fedez si schiera dalla parte dei lavoratori dello spettacolo e denuncia una realtà dimenticata dal Governo:

“Mi continuo a domandare perché in Italia non si fa letteralmente nulla per introdurre norme e progettualità per far ripartire il mondo dello spettacolo con gli strumenti che sono a disposizione e che potrebbero far ripartire nella sicurezza di tutti.”

Il cantante denuncia la completa assenza del Ministero dei Beni Culturali, che non ha fatto nulla e continua non fare nulla per risolvere la gravosa questione. Fedez punta il dito contro i festosi comizi politici tenuti nelle piazze di tutta Italia: “Sono un vero e proprio schiaffo in faccia”, afferma, “per intere famiglie che per voi sono evidentemente inesistenti.” E amaro conclude con una stoccata: “Fate cag***e.”

“La vostra propaganda non può venire prima delle persone. Quando parliamo di concerti e di spettacoli non stiamo parlando di str*** di poco conto. Ma parliamo di più di 200mila lavoratori falcidiati da due anni di immobilità quasi totale e politiche assenti. C’è un intero settore da due anni dimenticato da tutti.”

La replica di Giuseppe Conte

Non è tardata la replica del leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, che in un contesto di campagna elettorale ha diversi motivi per cui far valere le sue ragioni. In un video pubblicato su Facebook l’ex premier ha ribadito: “Bisogna ripartire più forti di prima.” E non ha mancato di rispondere alle accuse del rapper, rivolgendosi direttamente a lui con un: “Buongiorno Fedez”.

“Mi rivolgo a te e agli artisti che come te in queste ore stanno lamentando le attuali restrizioni per la cultura e lo spettacolo mentre invece gli incontri della politica avvengono in piazze gremite di gente.”

“Non va bene. Bisogna riportare la capienza dei teatri e delle sale da concerto al 100%”, ha concluso Giuseppe Conte, tendendo una mano a oltre 200mila lavoratori in difficoltà. Speriamo che non sia solo una promessa, ma che dopo due anni di proteste si trasformi in una concreta realtà.

Riproduzione riservata © 2024 - DG

ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2021 12:58

“No al politically correct”, la scelta (discutibile) di Alfonso Signorini